Andrea Prato sarà il "Quinto Moro"? Che cosa bolle nella pentolaccia regionale ?

Pubblicato il da Totoi Fadda

prato

La fonte è il giornale on line “Sardegna Quotidiano”. L’ ex assessore regionale all’ agricoltura Andrea Prato è intenzionato a “scendere in campo” in prima persona, a metterci la faccia e a rivendicare una posizione di primo attore all’ interno di quel calderone politico regionale, composto in buona parte da “vecchie bagasse”(scusate la franchezza e il linguaggio scurrile) che conoscono bene il loro mestiere ed i loro “pollastri” ai quali spillano, con estrema facilità, il consenso al momento giusto per poi tagliare loro di netto la cresta e renderli innoqui per il periodo voluto. A distanza di tempo dalle “dimissioni” di Prato molti Sardi, in particolare quelli che operano, lavorano e vivono dei frutti della dura e acre terra, non conoscono le vere cause del licenziamento di Prato dallo scranno più alto dell’ assessorato che, stando a chi è bene informato,  stava ben operando a tutela ed in difesa dell’ Agro-Alimentare Sardo. Probabilmente qualche organizzazione, sostenuta  dai cosiddetti poteri forti del settore, non erano tanto in sintonia sulle idee innovative e lungimiranti di Prato, che voleva sottrarre loro potere e centralità, una volta finiti i soldi sperperati in varie ed inutili regalie ai soliti noti fatte dai suoi predecessori, intendeva attivare nuove politiche di promozione e di rilancio dei prodotti Sardi. Di quei prodotti che sono la carta di identità della nostra isola in quanto genuini, sani, salutari e soprattutto non inficiati da materie chimiche o altre porcherie. Come tutti noi sappiamo non è andato troppo lontano. Il presidente Cappellacci, altro “selemmaro”, incapace di difendere il suo Assessore e per mantenersi in sella, che sino a quel momento aveva portato avanti una politica adeguata (certamente ancora incompresa dagli addetti ai lavori) che avrebbe visto i risultati sulla distanza, ha preferito chiederne amichevolmente le dimissioni.  Il suo successore, assessore fantasma, ha tenuto ferme le bocce sul campo da gioco, come hanno voluto alcune organizzazioni ed i forti industriali  del settore che hanno un unico e solo interesse : avere il prodotto a costi vergognosamente bassi che affamano ulteriormente i lavoratori della terra i quali, assediati dalle banche, dall’ equitalia, dai creditori minori, non sanno più a quale santo girarsi. Era meglio prima con Andrea Prato ? E’ meglio adesso  ? Cosa è cambiato in bene a favore e beneficio dei Pastori Sardi ? Vacci a capire. Io credo non sia cambiato assolutamente nulla perché sento tutti i giorni le stesse lamentele che venivano gridate nel periodo “pratiano”. Le stesse sofferenze e patimenti. Gli stessi problemi e difficoltà a “tirare avanti” decorosamente. Dunque il problema non era Prato. Il problema era ed è la politica trasversale, quella delle “bagasse vecchie” che ne sanno una più del presidente.

Come salutare dunque il “Quinto Moro”, così il pubblicitario Gavino Sanna, ha definito il movimento culturale e politico “I Pratici”, che vuole affacciarsi alle prossime competizioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Regionale ? Credo si possa dire che è una alternativa in più che viene data agli elettori Sardi i quali hanno la possibilità di punire i poteri forti e alcuni politici, espressione diretta di alcune organizzazioni di interesse privato, che del mondo agro-pastorale se ne fregano bellamente. Come sempre.  


Dai Pratici al “Quinto Moro”. Il gruppo dei fedelissimi dell 'ex assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Prato, si fa quasi partito e prenota da subito un posto come possibile “lista regionale civica” in vista delle elezioni. La svolta organizzativa del movimento, che ha fatto le prove generali con il sostegno al referendum degli anticasta lo scorso 6 maggio, è arrivata venerdì scorso a Marrubiu nei locali di un noto caseificio. E che il piano non sia improvvisato lo dimostrano gli oltre trecento partecipanti all’incontro che ha dato il via al movimento del “Quinto Moro”. Battezzato in diretta telefonica da Milano, dal noto pubblicitario Sardo, Gavino Sanna. Già consulente per la comunicazione e l’immagine delle campagna elettorale di Renato Soru nel 2004 (“Meglio Soru”) e cinque anni dopo per quella di Ugo Cappellacci “(La Sardegna torna a sorridere”). Non è dato sapere se la matita di Gavino Sanna ha già tratteggiato lo slogan per la discesa in campo di Prato ma invece è certo che “il Quinto Moro” sia un marchio che porta il suo copyright. Un soggetto politico vero e proprio che in questi mesi ha messo le basi in diverse province dell’Isola e che (almeno così sembra) ha in tasca già diversi candidati pronti alla corsa per le regionali. Imprenditori dell’agroalimentare, figure simbolo delle cooperative dei caseari, operatori del sociale, e un po’ di volti noti non ancorati ai partiti tradizionali (si vocifera della partecipazione attiva anche di una serie di personaggi dello spettacolo ad incominciare da Benito Urgu). Dopo la pausa estiva il movimento del “Quinto Moro” dovrebbe essere presentato ufficialmente e nell’arco di qualche mese dovrebbe tenersi il congresso fondativo. L’area politica in cui opererà il rassemblement“ dei pratici ” resta ancora indefinito. Ma tra i partecipanti al raduno di Marrubiu sembra sia prevalsa l’opzione di agire nell’area sardista, cercando il coagulo per costruire l’alleanza per le prossime elezioni. Se la linea sarà confermata, non sono esclusi a breve i primi contatti con il Psd’Az e il resto dei partiti e dei movimenti della galassia indipendentista. Le notizie sugli esiti dell’assemblea di Marrubiu sono qualcosa in più di indiscrezioni mentre niente trapela sulle ultime adesioni a sorpresa al progetto e al movimento che da venerdì punta deciso ad occupare uno spazio a cavallo tra il “m ovimentismo” e il cosiddetto “civismo” che negli ultimi tempi è tornato in auge sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Così come un particolare “traffico” si registra nelle corsie riservate all’area nazionalitaria che nelle scorse settimane ha registrato una novità assoluta: la partecipazione al tavolo del centrosinistra dell’Irs di Gavino Sale che mai si era confrontato con una coalzione che ha dentro i “partiti italiani”. Quel che è certo è che ormai non solo le forze politiche tradizionali sembrano convinte che le elezioni regionali si terranno in anticipo rispetto alla scadenza fissata tra diciotto mesi. E i movimenti che sono attivi in Sardegna in chiave anti-Stato rappresentano un terreno che nessuno degli schiaramenti tradizionali può permettersi di non considerare. E forse anche sulla base di queste considerazioni che arriva l’accellerata dei “Pratici ” per la creazione di un vero e proprio soggetto politico, pronto a fare liste e forse anche alleanze .

 scritto da A. Mo. e pubblicato su Sardegna Quotidiano il 30 luglio 2012

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