Antonio Deriu, il Maratoneta Solidale. Tra Sport e Solidarietà al servizio dei più deboli.

Pubblicato il da Totoi Fadda

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Ittiri, ottobre 2012.

 

Antonio Deriu, ittirese purosangue, lavora all' Ente Foreste della Sardegna presso la sede staccata di Ittiri. Su facebook ha 1030 amici, nella realtà della vita ne ha un numero incalcolabile, ed ha una passione sfrenata per la Maratona. Uno sport che della corsa in generale costituisce la parte più nobile e soprattutto sofferta. Secondo l'Enciclopedia Treccani: la Maratona è una corsa durissima, che può essere disputata solo da atleti provetti e specialmente allenati, è una delle gare più lunghe e faticosa di tutto il programma olimpico.

Lo incontriamo nella nostra sede, sorridente come sempre, soddisfatto di sé e per niente preoccupato di questa sua “stanchezza” da sforzo. E' reduce da una corsa abbastanza faticosa ed impegnativa, la cosiddetta mezza maratona, svoltasi a Chia Domus de Maria in provincia di Cagliari dal titolo “ Corri, Respira, Sogna”, una mezza maratona dicevamo di ben 21, 097 Km. Più una gara competitiva di 10 Km.

Antonio Deriu è forte. Un fisico curato e ben scolpito da anni di palestra, spalle larghe sostenute da due braccia possenti, una mascella pronunciata da lottatore, dentatura perfetta, sguardo sicuro e indagatore. Tutto questo ben di Dio è adagiato su due gambe forti, robuste e ben proporzionate. Ha due cosce e polpacci granitici straripanti di muscolatura e forza. Insomma un buon maratoneta di “spinta” e “sacrificio”, votato alla resistenza.

D: << Antonio, come è iniziata questa tua passione per la maratona ?>>

R: << Ho iniziato e mettere i primi passi di corsa proprio in corrispondenza di due fatti dolorosi che hanno segnato la mia vita e che hanno colpito la mia famiglia e la mia persona. Tutto inizia dopo che mia madre, oggi costretta sulla sedie a rotelle, riesce a superare un "aneurisma" che la segnerà per tutta la vita limitandone la già precaria autonomia. Scatta in me qualcosa che mi spinge fortemente a ricercare una attività fisica che mi aiuti, più delle altre, a scaricare la tensione accumulata. Nel 2010, ad aprile, dopo un brutto incidente stradale, nel quale ho rischiato seriamente di rimanere paralizzato con 5 vertebre fratturate, mi sento attratto da questo sport faticoso ma appagante al contempo. Questi avvenimenti, che mi hanno decisamente cambiato l'esistenza, sono stati la spinta e lo stimolo. Corro, seppur ancora a carattere amatoriale non avendo uno sponsor, per dare le gambe a chi non le ha. Mi sento investito da questa responsabilità, correre per chi, purtroppo, non può più farlo o non lo ha mai fatto. Penso ai tantissimi disabili, anziani, allettati che purtroppo sono “prigionieri del loro corpo martoriato”. Non mi interessa molto il risultato finale, mi interessa rappresentare queste categorie di cittadini dimenticate. Per questo motivo preparo meticolosamente il mio corpo.>>

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D: << E' ancora considerato uno “sport minore”, come te lo spieghi ?>>

R: << Ma guarda questo è un fenomeno davvero strano. Nell' Olimpiade, a questa gara partecipano non più di un centinaio di atleti; insomma una corsa per pochi folli come me ! Nella quotidianità invece i numeri cambiano stranamente: alla Maratona di Londra del 1995 i partecipanti sono stati circa 38.000; Maratona di New York 1995, partecipanti 28.000; Maratona di Venezia 1995, partecipanti 7.500... che devono percorrere 42 chilometri e 195 metri di corsa! Ed i conti non tornano. Perché una gara olimpica cui partecipano pochi specialisti, si trasforma in un vero e proprio bagno di folla in occasione delle maratone dei grandi centri urbani? Per comprendere perché una gara tanto lunga e faticosa affascini così tanta gente che, tutto sommato, non ha niente a che vedere con l'agonismo, dobbiamo rifarci agli avvenimenti della storia antica.>>

D: << Raccontaci cosa accadde in quel periodo, questa conversazione è anche cultura storica. >>

R: << Nel 490 a. C., nella pianura di Maratona, nei pressi di Atene, fu combattuta l'omonima grande battaglia tra i Persiani e gli Ateniesi. Fu considerata la prima importante e decisiva vittoria degli europei sugli orientali. Gli invasori Persiani volevano punire i Greci che anni prima avevano appoggiato la rivolta degli Ioni. In questo contesto si colloca la figura mitica dell'ateniese Fidìppide, di professione emerodromo (uomini capaci di correre per un intero giorno, o più a lungo; molto importanti nella vita delle antiche città greche ed ancora più importanti per l'esercito, poiché rappresentavano generalmente i soli mezzi di comunicazione; alcuni di loro erano in grado di percorrere 200 chilometri in 15 ore!), il quale fu mandato prima della battaglia, a Sparta per chiedere aiuto. Corse, tagliando per le colline, per circa 250 chilometri, impiegando 2 giorni per poi tornare di nuovo indietro. Erodoto ci tramanda che Fidìppide raggiunse Sparta "Nel giorno immediatamente successivo" alla sua partenza, e cioè che impiegò non più di 48 ore e tornò presto indietro, se non immediatamente, il che farebbe pensare che abbia corso per 500 chilometri in soli 3 o 4 giorni. In ricordo di Fidìppide e del grande scontro in cui i Greci sconfissero i Persiani praticamente al passo di corsa, è stata inserita la gara di Maratona nella prima Olimpiade dell'era moderna svoltasi nel 1896 ad Atene. >>

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D: << Quindi è questa l' origine della moderna maratona !>>

R:<< Eh si, la maratona copre un tragitto di 42,195 Km che sarebbe, secondo moderni calcoli, la distanza dal luogo della battaglia ad Atene. Poi con il passare degli anni il rito si è ripetuto al di fuori delle Olimpiadi in un pò tutte le città più importanti del mondo lasciando, come costanti fisse, il nome (Maratona) e la distanza (Km 42,195). Ora, ogni anno, tutte le grandi città ripropongono la loro maratona e l'incredibile numero di partenti e la durezza della gara confermano che ogni partecipante, aldilà della prestazione sportiva, corre per annunciare la vittoria... la sua !>>

D:<< Antonio, perchè si inizia a correre ? Che cosa vi spinge ad affrontare questi sacrifici fisici>>

R: << Ognuno ha le sue motivazioni personali per cui decide di iniziare a correre. Chi per dimagrire, per stare in forma, per fare dello sport a contatto con la natura oppure per accompagnare un amico che già corre. Io, come già detto, ho iniziato proprio per riscoprire il sapore della vita e di questa nuova grande possibilità che mi è stata concessa. Corro perchè tanti giovani come me, ma anche tantissimi anziani , malati e disabili costretti a letto, non hanno questa possibilità per svariati motivi. Mi piace rappresentarli durante la corsa dando loro le gambe e la forza che grazie a Dio non mi manca.>>

D:<< Perchè hai scelto la corsa e non altri sport, che so il calcio, il tennis, il ciclismo ?>>

R:<< Mi costringi a farti un ragionamento un po' lungo ma che rende bene l' idea. La corsa è lo sport più naturale per l’essere umano. Da quando i nostri progenitori hanno acquisito la posizione eretta, l’evoluzione ha trasformato l’uomo in una macchina perfetta per camminare e correre.
La corsa è uno sport semplice e pratico. La corsa può essere praticata ovunque: tutti hanno accanto a casa una strada poco frequentata, un parco, un giardino o l’argine di un fiume dove andare ad allenarsi. Sarà anche l’occasione per scoprire vicino a casa degli ambienti naturali che magari non conoscete neanche.
· La corsa è uno sport per chi ama la libertà. Potete allenarvi a qualsiasi ora del giorno e non sarete obbligati ad incastrare la vostra attività sportiva con gli orari di apertura di palestre, piscine ed altri impianti sportivi. La corsa è uno sport economico. L’unica vera spesa che dovrete affrontare sarà l’acquisto di un paio di ottime scarpe. Per il resto niente spese di abbonamento per la frequenza a palestre o piscine e anche per l’abbigliamento, una t-shirt e un paio di calzoncini che trovate in casa possono bastare per iniziare. La corsa è uno sport per tutte le stagioni dell’anno.
La corsa è uno sport per tutte le stagioni della vita. La corsa è uno sport per tutti, dai bambini ai centenari ed oltre… Ognuno può divertirsi correndo o camminando secondo le proprie possibilità, secondo il proprio grado di allenamento e conoscendo i propri limiti, potrà trascorrere dei momenti piacevoli… Ecco perchè ho scelto la corsa. Per tutti questi motivi.

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D:<< il tuo sogno o aspirazione nascosto nel cassetto ?>>

R:<< Il mio sogno è partecipare alla Marathon des Sables ("Maratona delle Sabbie") che è una corsa sulla distanza di 240 km che si svolge interamente nel Sahara marocchino. Pensa che questa manifestazione dura una settimana, con sei frazioni e un giorno di riposo. I partecipanti percorrono la lunghezza della maratona in completa autosufficienza alimentare; lungo il percorso c’è un ristoro ogni 10 km dove i partecipanti possono ritirare la razione personale di acqua giornaliera (nove litri). Questo è il mio sogno ma mi manca uno sponsor che possa permettermi di realizzarlo !>>

E' una bella storia quella di Antonio Deriu, il nostro “Maratoneta Solidale” che lega allo sport il gesto solidale verso i suoi concittadini meno fortunati. Questo suo desiderio di aiutare qualcuno meno fortunato si incontra con il gesto e la lodevole iniziativa di Alessandro Antibo, giovane di Roma, che non corre solamente per sé ma anche per tutte quelle persone che non possono farlo. Bravo Antonio, bravo Antibo, vi auguriamo di realizzare i vostri sogni e le vostre aspettative. La Marathon des Sables merita la presenza del nostro Antonio, chi può faccia in modo che questo desiderio possa essere realizzato. La capacità atletica, la resistenza e la determinazione c'è, manca uno sponsor. Forza fatevi avanti !



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