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Ittiri, 27 aprile 2010.
Con le elezioni ormai alle porte l’unica cosa certa per Ittiri è che non cambierà nulla. Tonino Orani, protagonista di una repellente stagione politica e di una gestione amministrativa del Comune di cattivo esempio (vedasi piccoli favori, mense, assunzioni a tempo indeterminato doc, e tornaconti personali), sarà ancora sindaco. Non per merito di quanto ha o non ha fatto, ma per testardaggine dell’elettore di Ittiri, miope o forse cieco dinanzi a simili amministrazioni. Passerà alla storia del paese, e al buon giudizio del popolo, forse, per avere introdotto il premio ai neo-laureati: una innovazione di cui si avvertiva la necessità e che ha colmato tante lacune. Una gratificazione notevole che è servita più a soddisfare il desiderio di un ultra cinquantenne di fregiarsi del titolo di dottore in economia che ad altro. Tonino Orani, dunque, guiderà il paese per altri anni e cercherà di colmare altre personali lacune. Nel mentre gli avversari politici del centro-destra, dopo cinque anni di sonnecchianti politiche, approntano ancora una volta una sconfitta, del resto cosa pretendere da uno sparuto gruppo di persone che non vogliono aprire le porte ai giovani. Proprio Beppe Pisanu, col suo segretario particolare Corrias, sembra ancora prodigo di buoni consigli per gli amici di Ittiri: dirà lui come perdere, ma con onore. Intanto prova a convincere gli astanti che per battere la sinistra ad Ittiri bisogna allearsi con quella parte di comunisti presi a calci dalla sezione Gramsci. Quindi ribadirà: candidiamo sindaco Gianni Senes, portiamo con noi Giommaria Deriu, poi Manuela Soro farà la sua parte da buona socialista, e con i nostri 1600 voti che si sommano ai loro potremo finalmente governare Ittiri. Corrias, dopo 16 anni, concepisce tanta arguzia, ma come è possibile? Si, è lo stesso Corrias che quando gli si presenta un comunista in segretaria fa il diavolo a quattro per soddisfare i suoi bisogni, e se si mostra un elettore di centro-destra, prende tempo e non fa nulla. E che dire di Pisanu, della sua manifesta moderazione che tanto ha fatto arrabbiare il cavaliere, del suo volere tenere due piedi in una staffa?
Fallito il tentativo di Fini (complice silenzioso Pisanu) di far cadere Berlusconi, possiamo ben dire che la sua carriera all’ombra del cupolone è finita. Certo il suo raccolto in questi 16 anni di Forza Italia è stato ottimo e abbondante, per se stesso e per i suoi figli che speravano di emularne le gesta. Almeno una grande colpa, noi itteresi, possiamo però imputargliela: non avere fatto molto per consentire un avvicendamento al Comune. Neppure un tentativo. Non quanto hanno fatto altri politici importanti per i loro comuni: penso, in Sardegna, a Nino Giagu, a Mastella e De Mita in Campania ed altri ancora. Alla fine la zamburreria va avanti, fino alla prossima fermata e si corrobora con altri elementi, ora tocca ai Fadda, ai Tilocca. Questa è Ittiri, Ittiri da bere e da mangiare.