Monti : Io decido, Voi pagate ! L' opposizione di ieri, oggi al governo, appalude. I governanti di ieri, oggi alleati dell' opposizione, cincischiano e fanno finta di non essere daccordo.

Pubblicato il da Antonio Fadda

poverta

Ho seguito con molta attenzione la conferenza stampa del Primo Ministro italiano Monti, insieme a tutti i giornalisti presenti in sala (io come tutti voi da casa). Giornalisti, devo dirlo altrimenti tradisco la mia indole e poi sto male, che hanno fatte domande senz’ altro concordate, si poteva capirne e sentire la slinguata di rito anche attraverso il tubo catodico, e alle quali Monti non ha mai risposto. Ha detto una cosa essenziale però, che ci fa capire quanto sia deciso a fare di testa sua. Io amministro l’ Italia e voi pagate!  Sganciate i danari per pagare il danno enorme fatto in anni ed anni di governi legittimamente eletti da voi. Quando pagherete tutto il debito, saremo pari e patta. La famosa ricetta di Monti, osannata dai grandi politici italiani antiberlusconiani, è proprio questa: io governo come mi pare e come vuole la Germania e la Francia e voi, popolo di allocchi, sganciate !  Tutto qui ? Ma…ma quest’ uomo è un genio dell’ alta finanza ! E’ un eccelso ed illuminato economista ! Ma quest’ uomo è un santo ! Come mai non ci aveva pensato quell’ orco cattivo e sciupafemmine di Berlusconi ? Perché ha continuato a rassicurarci e ad incoraggiarci dicendoci che non ci avrebbe messo le mani in tasca ! Poteva benissimo fare come il Super Monti, aumentare tasse su tasse, bloccare ed allungare l’ età pensionabile ecc. Avrebbe salvato il suo governo e l’ Italia bella ! Non vi pare anche a voi ? E invece no. Non ha ceduto alle lusinghe ed alle minacce della Germania e della Francia, non ha permesso una grave macelleria sociale minacciata un giorno si e l’ altro pure dai partiti di opposizione (li ricordate ? Bindi Rosi, Franceschini, Letta nipote, Bersani, Casini, Rutelli, Fini dalla comoda poltrona di presidente della camera ) e dai sindacati, sia la triade progressista cgil-cisl-uil, sia da quelli di destra. Senza dimenticare l’ associazione degli industriali (oggi zitti, zitti), le corporazioni dei calzolai, degli arrotini, dei panettieri, dei…. Insomma tutti contro quel brutto tassator cortese del Berluskaiser ! Ma non sarebbe stato più semplice dire a Napolitano quello che gli ha detto al Merkel ?  Cioè che bisognava dare certezze all’ Europa ed agli investitori aumentando le tasse e torturando la classe operaia ?

Lui no, si era intestardito a non mettere le mani in tasca agli italiani ! Battutista ! Barzellettiere ! Ma guarda un po’ quest’ uomo. Anziché governare ci dice che ci vuole bene ! Ben gli stà il defenestramento, il tradimento dei suoi più intimi amici, le trappole di TreMonti ! Noi italiani aspettavamo trepidanti l’ arrivo di Monti per spalancare il nostro portafogli e offrire, volontariamente, il suo esiguo e sacrificato contenuto, allo Stato. Così fù.

Poi d’ incanto è arrivata la “fase due” per incentivare la crescita. Non a caso Monti l’ ha chiamata “CrescItalia”. L’ abbiamo aspettata per più di un mese ! Sarebbe stata la soluzione a tutti i nostri mali. Ci avrebbe traghettato dalla crisi nera verso il benessere e la luminosità dei nostri conti in banca ! A questo è infatti servita la conferenza stampa: illuminarci sui benefici della fase due. …Un cazzo ! Non ha detto un benemerito cazzo. Voi ci avete capito qualcosa ? Come sarà sostenuta e favorita la crescita dell’ Italia ? Monti ha parlato per circa due ore senza dire nulla. Noi eravamo affamati di notizie e lui, incolpevole mi concederete, ha risposto alle domande slurpate dei giornalisti che hanno parlato di tutto, compreso lo struzzo, senza mai richiamare i metodi che ci avrebbero e ci dovranno permettere di uscire dalla crisi facendo crescere la nostra Nazione. Non abbiamo sentito una parola, che è una, sul come gli italiani faranno a raggiungere la fine del mese con i soldi in tasca. L’ avesse fatto Berluskaiser saremo già tutti in piazza San Giovanni a Roma per cantargliene quattro con Jiovanotti e compagnia bella.

Italianiiiiii ! Popppolo italicoooooo ! Allocchiiiiii !

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G
Antonio, vedi se trovi qualcuno disposto a dare a CincinnaMonti un orticello sul quale possa coltivare un pò di cavoli. Almeno si toglie......lui e la cricca che gli sta attorno e che non fà altro<br /> che insultare i giovanni, i lavoratori, i pensionati,i poveri e tutti quelli che non hanno almeno una banca (nel senso di istituto di cdredito) o quantomeno un aereo personale o un barchetta delle<br /> dimensioni della "Concordia"
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C
Interventi lunghi certamente i vostri post ma comunque efficaci e che rendono l' idea da chi e come siamo governati. Vorrei aggiungere una mia impressione e considerazione sull' atteggiamento che<br /> ha assunto il PD o di quel che resta del Partito della Sinistra Italiana ormai inquinata dal benessere e dai cosiddetti poteri forti. E' infatti ormai vicino il giorno in cui gli ex di Botteghe<br /> Oscure e la nomenklatura dell' Opposizione dovrà spiegare la succube dipendenza e tutto questo incondizionato e sviscerato amore da tutto quello che è targato Goldman Sachs ! Questi orfanelli di<br /> Mosca approdati al liberalismo,hanno con disinvoltura modificato tutto il loro credo, contestabile quanto si vuole ma ben definito e collocato nell' area dell' Operaismo, tradendo quella che era la<br /> loro originaria idea. Il governo Prodi svolgeva la mansione di senior advisor della Goldman Sachs sin dal 1990. Il buon Romano nel 2007 e 2009 firmò vari decreti, a favore delle banche, disegnati<br /> per favorire la speculazione finanziaria. Un governo di centro sinistra, osannato e difeso a spada tratta dai sindacati che oggi si spacciano per difensori della classe operaia ! Con il consunto<br /> paravento di "Governo Tecnico", Botteghe Oscure ha sempre affidato la conduzione dell' economia ai vari Dini, ai Padoa Schioppa che in Grecia svolse l' ultima missione di becchino in nome del FMI<br /> (Fondo Monetario Internazionale). Che cosa c'è dietro questa succube love story con tecnocrati che hanno sempre lavorato per i grandi centri di speculazione finanziaria ? Il premier Monti è stato<br /> anche lui, sin dal 2005 un Advisor della Goldman Sachs. Che cosa ci stanno raccontando i signori della sinistra, i sindacati unitari, la FIOM (oggi sedata e zittissima) ? Perchè c'è questa strana<br /> alleanza con il capitale ? Perchè accusano gli altri di cose nefande macchiandosi loro stessi delle stesse nefandezze ? Perchè ingannano ancora il popolo tradendone la buona fede e l' attaccamento<br /> ideale ad una filosofia di vita ? Se notate lo stesso tipo di schema governativo viene mutuato anche dalle amministrazioni periferiche, Regioni, Provincie e Comuni. Il colore è sempre uno, i<br /> discorsi sono sempre uguali ! Intanto ci fottono e ci fanno credere che stanno tutelando i nostri interessi. Che popolo quello italiano !
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B
A che ponnere a Mariu Monte a cabu de su guvernu (tecnicu o de emergentzia cambia pagu sa sustanscia) este comente a ponnere su lupu mandigadore a tentare sas' aveghese, chi semusu noisi, o a<br /> ponnere in su puddhazzu su grodde a istare attentu a sa puddhasa, chi semusu sempre noisi. Mai comente in custas dies in tottu so sitos e bloggoso chi faghene, comente sue totoi,<br /> cuntrainformascione (litteralmente contra sa informascione fatziosa e ingannapitzinnoso) si asciada sa oghe unida e accorada chi abboghinada a boghe piena unu nono a su guvernu de Monte cà este unu<br /> pessonazzu cun d' unu curriculum cuntruversu e perigulosu pro sa natzione italiana. Tenide presente chi issu, Monte, este in mesu de sa Goldman Sachs, de sa Trilaterale e de su Gruppu de<br /> Bildenderg. Chi este tottu nadu ! Chie no ischidi chi s' informede e gai ada itte narrere a su partidu sou. Ha ragione Templare, sempre prertzisu in sa cosas economicasa, tottu faghene sa finta de<br /> essere dai sa parte de su poppulu ma in so fattoso suni pro l' iscozzare ! Ischidemmunnoso su sonnu. Abbezzemusu sos' ojos.
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T
La politica si propone in forme organizzate, oppure occasionali; nel primo caso vive una sorta di tradizione che crea intesa, nel secondo invece riparte un po’ sempre da zero.<br /> La metafora può ricondursi a un qualsiasi film; se lo conosci, ti orienti nella trama anche vedendo un solo punto ma, se non lo conosci, ti tocca supporre e immaginare a ogni fotogramma.<br /> Certo, immaginare è bello però, almeno in politica, sapere è meglio.<br /> Ogni organismo ha come fine la propria sopravvivenza, ma cosa serve alla politica sopravvivere?<br /> Semplice: le servono soldi e voti.<br /> Prima di avanzare nel ragionamento, ricordiamo che la nostra è la società dell’apparenza, dunque, basta sottrarre soldi in nome della legge e arraffare voti in difesa della “sovranità<br /> popolare”.<br /> Sono però forme di “rapina”; l’una legalizzata e l’altra adescata tramite sviolinate di democrazia e se nel contesto si crea un po’ di suggestione popolare, è ancora meglio.<br /> Chiarito che la sopravvivenza della politica nostrana dipenda da soldi e voti, ecco il paradosso: gli uni e gli altri provengono dal Popolo che dà i voti se crede che gli siano chiesti i giusti<br /> soldi.<br /> Per la politica dei partiti, però, sopravvivere vuol dire vivere alle spalle del Popolo nell’ingordigia del potere, delle istituzioni e del vizio, dunque servono molti soldi, anzi troppi.<br /> Sì, certo, c’entra pur sempre l’etica, ma quella è impartita con le suddette sviolinate.<br /> Ecco il punto: la politica deve fottere proprio al Popolo il massimo di soldi e voti … come può fare?<br /> Beh, inventa il Governo tecnico e, in questo giro, lo chiama Mario Monti, ovvero MM che, come “Minca e Moente”<br /> Come fa, però, un governo tecnico a intascare soldi senza fare perdere voti?<br /> Semplice, basta che “urli” che nessuno dei suoi ministri è un politico e così, agli occhi del popolo beota, ecco che governo e politici sono separati … poi, sembra che si dimentichi che ogni<br /> governo può stare in piedi solo con i voti delle Camere, cioè dei politici eletti.<br /> Torniamo a Monti.<br /> La politica – dicevamo – vuole darci una stangata economica da rintronarci e per farlo deve colpirci ovunque, dalla patrimoniale alle pensioni, dall’IVA alla benzina, dalle tasse nazionali a quelle<br /> del federalismo, dalla rivalutazione delle rendite catastali al “rinforzo” di ogni balzello, marca da bollo, monopolio e così via; insomma, vuole intascare soldi da tutti i cittadini, tanto dagli<br /> illusi di Sinistra, quanto da quelli della Destra che del Centro.<br /> Ciò scritto, facciamo il conto dei voti politici del governo tecnico, ma chiariamo subito che alla Lega e a qualche piccolo impostore, è assegnato il previsto ruolo della piccola opposizione.<br /> Schematizziamo ora i tre poli che, arrotondando per semplicità, costituiscono l’ottanta per cento dei voti dei parlamentari: due poli al trenta per cento “cadauno” (termine da listino prezzi) e il<br /> terzo polo al venti … trenta più trenta più venti fa ottanta.<br /> Adesso simuliamo.<br /> Il governo tecnico prepara, per esempio, la patrimoniale.<br /> La Sinistra dice che va bene e mette a disposizione il suo trenta per cento mentre il terzo polo che deve solo sdoganarsi, aggiunge il suo venti, dunque, siamo al cinquanta.<br /> La Destra, invece, circa la patrimoniale, vuole dimostrare di non essere contenta e così fa finta di litigare finché, alla fine della sceneggiata, astiene metà del suo trenta e mette a disposizione<br /> il rimanente quindici che col cinquanta di prima fa sessantacinque … la legge è passata; il Popolo di Sinistra è contento, quello del terzo polo sdogana e quello di Destra stringe i denti e guarda<br /> Dio.<br /> Ora il governo tecnico “prepara le pensioni”.<br /> La Destra dice che va bene e mette a disposizione il suo trenta per cento mentre il terzo polo che deve solo sdoganarsi, aggiunge il suo venti, dunque, siamo al cinquanta.<br /> La Sinistra, invece, circa le pensioni, vuole dimostrare di non essere contenta e così fa finta di litigare finché, alla fine della sceneggiata, astiene metà del suo trenta e mette a disposizione<br /> il rimanente quindici che col cinquanta di prima fa sessantacinque … di nuovo passata; il Popolo di Destra è contento, quello del terzo polo sdogana e quello di Sinistra stringe i denti e guarda<br /> Dio… e pensa alle prossime elezioni, intanto il popolo ideologicamente pensa e guarda solo in una direzione: Sinistra, Destra o Centro, io personalmente di questi politici mi sono rotto s…palle e a<br /> votare questa merda non ci vado più!!! E voi???
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A
<br /> <br /> Ma chi sono i veri mandanti di Mario Monti ?<br /> <br /> Italia e Grecia al guinzaglio del vero potere: quello che ormai stabilisce il prezzo della residua democrazia lasciata agli Stati un tempo sovrani. Comanda Wall Street, attraverso Fmi, Bce e<br /> Unione Europea: sono loro a “licenziare” Papandreou e Berlusconi, e a imporre le “riforme strutturali” che non toccano né i patrimoni, né le banche, né le rendite finanziarie, ma solo i popoli<br /> (salari, pensioni, welfare) e i beni comuni costruiti con l’impegno di generazioni: beni che ora saranno “privatizzati”, cioè tolti ai cittadini. Sotto la pressione micidiale dei controllori dei<br /> mercati finanziari, alla Grecia e all’Italia si dettano ultimatum, prendere o lasciare. Tesi: la politica non è in grado di affrontare scelte impopolari. Meglio che le gestisca un sovrano o un<br /> suo vassallo, come nel medioevo. Fmi, Ue e Bce: un accerchiamento totale, scrive Claudio Messora sul blog “Byoblu”, al quale il gioco della speculazione internazionale ci consegna senza<br /> possibilità di fuga. «Per il nostro stesso interesse – si dice – e per quello dei sottoscrittori del nostro debito, dobbiamo realizzare una serie di riforme. E poiché non siamo più credibili,<br /> forti pressioni costringono il governo in carica a rassegnare le sue dimissioni, nonché tutto un popolo a rinunciare alla propria autodeterminazione». Come in Grecia, appunto. «Il principio più<br /> incredibile che viene sostenuto senza il benché minimo stupore – continua Messora – sarebbe quello secondo cui la politica da sola non può realizzare misure impopolari, perché avrebbe il timore<br /> di giocarsi il consenso elettorale, per cui sarebbe imperativo affidare le riforme necessarie a un governo di larghe intese, oppure al cosiddetto governo tecnico, magari sotto la direzione di un<br /> podestà forestiero».<br /> Il concetto è tragicamente chiaro: esistono riforme che “devono” essere realizzate a tutti i costi, al di là della volontà popolare. «In altre parole, si sostiene che se la classe politica non è<br /> in grado di farsene carico, perché i cittadini non le vogliono, allora deve farlo qualcun altro», espressione di una «oligarchia nascosta». Quando Papandreou ha provato a ventilare l’ipotesi di<br /> un referendum per consentire ai greci di esprimersi sulle misure di austerity, il sistema bancario internazionale ha reagito minacciando di non tagliare più il debito pubblico del 50%, e il<br /> premier ellenico è stato convocato al G20 che l’ha costretto a ritirare la proposta referendaria. Nella stessa seduta è stato messo sotto torchio lo stesso Berlusconi, irritato per il diktat<br /> della Bce e restio a obbedire agli ordini. Risultato: “licenziati” entrambi. E presto rimpiazzati da due ipotesi gemelle: governi “tecnici”, guidati da «uomini esterni al meccanismo del consenso<br /> popolare», cioè «due podestà forestieri: Mario Monti e Lucas Demetrios Papademos», entrambi “allevati” negli Usa.<br /> Monti laureato alla Bocconi ma specializzatosi a Yale, Papademos laureato in Massachusetts e poi docente alla Columbia University insieme a Zbigniew Brzezinski, futuro stratega della Casa Bianca<br /> all’epoca della conversione dell’Iran da paese amico a nemico giurato. Monti diventa rettore della Bocconi e, dal 2005, “international advisor” per Goldman Sachs nonché presidente del think-thank<br /> Bruegel, finanziato da 16 Stati e 28 multinazionali con lo scopo di influire privatamente sulle politiche economiche comunitarie. Nel 2010 Barroso gli commissiona un “libro bianco” sul futuro del<br /> mercato unico. Nel frattempo, Papademos diviene un economista senior della Federal Reserve Bank di Boston e poi della Banca di Grecia, di cui assume la carica di governatore. Poi addirittura<br /> diventa vicepresidente della Bce: è proprio lui a traghettare Atene dalla dracma all’euro. «Curioso – annota Messora – che adesso sia indicato come la personalità più adatta a rimediare ai danni<br /> che, in qualche modo, ha contribuito a produrre». Ed è qui che entra in gioco anche Brzezinski, che nel 1973 fu incaricato da David Rockfeller di avviare un nuovo gruppo di lavoro: la Commissione<br /> Trilaterale, super-laboratorio per il futuro del mondo a guida statunitense: un club riservatissimo, dove i super-potenti (come Papademos) possono discutere liberamente, «senza perdersi nelle<br /> lungaggini imposte dai parlamenti e dalle burocrazie diplomatiche». Un super-clan potentissimo, con tre cariche fondamentali in rappresentanza di Nord America, Giappone ed Europa, quest’ultima<br /> ricoperta proprio da Mario Monti. Già nel ’74 la Trilaterale denunciava «l’eccesso di democrazia» che a suo parere affliggeva il pianeta. Grecia e Italia, dunque, oggi potrebbero finire sotto il<br /> completo controllo di due uomini-chiave, in Europa, per il super-mondiale di organismi come la Goldman Sachs e la Trilaterale dei Rockfeller. Tutti e due, Monti e Papademos, sono «in prima linea<br /> nella corsa a sostituirsi a due governi democraticamente eletti», e con un unico mandato: prendere decisioni dichiaratamente impopolari. «Ovvero, per definizione, contrarie alla volontà<br /> popolare», sottolinea Messora. «Come se questa emorragia di rappresentanza democratica non bastasse, un altro gruppo di lavoro sovranazionale fondato sulla segretezza delle proprie risoluzioni,<br /> il gruppo Bilderberg, nell’ultima esclusiva riunione tenutasi nel giugno di quest’anno a St. Moritz ha accolto tra i propri ospiti proprio Mario Monti e, tra gli altri, Giulio Tremonti», spina<br /> nel fianco della maggioranza berlusconiana e artefice della paralisi finale del governo, fino alla débacle parlamentare. «Non c’è democrazia senza trasparenza, né può esservi in mancanza di un<br /> mandato popolare forte ed esplicito», scrive Messora. «Tutto può essere, tranne democrazia, la requisizione del nostro diritto di rappresentanza in nome di logiche che vengono assunte a porte<br /> chiuse, nelle sedi elettive dove si tutelano interessi privati, dove una ristretta èlite decide le sorti di interi popoli senza che a questi venga garantita una chiara percezione delle cose».<br /> Svanendo la sovranità popolare su cui peraltro si fonda la Costituzione antifascista del 1946, viene alla luce il vero potere del mondo, «un governo ombra che in termini di realpolitik è sempre<br /> esistito, ma che sta diventando dominante», che ora si appresta a cancellare, uno alla volta, tutti i diritti del welfare grazie ai quali l’Italia ha costruito il suo benessere, la sua pace<br /> sociale, il suo progresso civile e democratico.<br /> <br /> <br /> <br />