Yaoran Wen-Tonynuan Inaffidabile capo baffutto del Bunga Bunga territoriale.
In una città come quella nostrana, che è fortemente isolata in un’ ideologia resa perdente dal cosiddetto gruppo di shanghai, con a capo gli indefenestrabili Yaoran Wen-tonynuan e Jiannyng Zhimlang, nato a suo tempo come nucleo di un'operazione di rilancio politico della Cinica Popolare Ittirese applicando la cosiddetta "rivoluzione perpetrata e continuata". Ebbene quel gruppo, ristrettissimo, che siede a cavalcioni tra l’ ideale e altro, tiene saldamente in pugno tutta l’ organizzazione, la sua economia e gli uomini-chiave, grazie o a causa di un potere accentratore, un feudalesimo provincialotto che assomiglia al regime politico-mediatico dell'Italia di qualche secolo fa.
Questa nostra comunità, unica città priva di indignati, escludendo quelli a senso unico, è vittima e complice di un potere del tutto simile a quanto sopra descritto e si sta sempre più rafforzando, nonostante la presenza di tanti benpensanti, questi sì attendibili, che si intravedono all'orizzonte.
La nostra pare una città intontita da anni di governo locale di dubbia sinistrità, all'insegna della pretesa modernizzazione, rinnovamento e ringiovanimento tra scivolate varie e quasi crac monnezzari ripresisi con energia accisiatica, omertà e montecoinzolate, una comunità che non si sveglia manco con le cannonate soffocata come è da questa specie di feudalesimo di infimo ordine. Insomma qui c‘è qualcuno che fotte una città.Schiavazzando e Bunga Bungando a più non posso con il sederone degli altri.
E lo vediamo tutti i giorni e tutti i mesi dell’ anno.
Ma Ittiri, come città, ha un popolo inquieto e molte volte, la storia ce lo insegna, incline al tumulto se lo governi male. Se poi prende coscienza dell’ inculata baronale può produrre le prime serie crepe. Ancora è anestetizzato dalla continua movida e dall'happy hour, scambiata per innovazione e modernizzazione, è ancora anestetizzata dalla sbronza festaiola e sagresca globalizzata che genera continui incontri conviviali in fascia tricolore. La movida c'è ancora, istituzionalizzata, ma c’è ancora. Ma è ormai una deriva. Vi sono alcuni indignati che vorrebbero manifestare, vorrebbero promuovere una "padeddhada ittirese", mutuata dalla forma sudamericana di protesta con pentole, coperchi e cucchiai di legno.
Quale miglior simbolo degli utensili di casa per riappropriarsi della città ? Su alcune piazzate credo tutti abbiano capito come funziona l’ inghippo. Pacco, paccotto, contropacco e contropaccotto. Alla Totò, come sempre.